Turismo tra arte e cultura
La via Francigena
Mete e pellegrinaggi cristiani
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Mete e pellegrinaggi cristiani
I luoghi di pellegrinaggio sono zone di remote sofferenze che con il tempo si sono trasformati in luoghi di culto, speranza e rinascita. Milioni di credenti dal nascere del cristianesimo in poi, hanno da sempre ricercato i luoghi in cui venivano, o sono, custodite le tombe dei santi, dei martiri e le zone che hanno fatto parte della loro vita nella speranza di ricevere conforto ed espiazione delle proprie colpe.
Questi luoghi nel tempo hanno acquistato sempre più importanza, trasformati addirittura come luoghi di fede, la gente che vi si recava chiedeva e cercava conforto, una conferma della propria fede o la speranza di previsioni future propizie, portando via addirittura immagini sacre o qualsiasi oggetto o segno presente sul posto.
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Le terre maltidiche
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Il percorso storico è la motivazione principale che spinge il turista ad esplorare il cuore delle terre della contessa Matilde di Canossa e del suo casato. Grazie alla legge dell’Emilia Romagna n°44 del 1989, il lembo di terra che si estende nella provincia di Parma, Modena e Ferrara con il centro nella provincia di Reggio Emilia, ha avuto un notevole riconoscimento, un territorio che racchiude l’impianto delle fortificazioni del periodo della dinastia dei Canossa.
Un ulteriore segno di valorizzazione lo ritroviamo nella fondazione della Matilde di Canossa S.p.A., nel Castello di Canossa precisamente il 5 marzo 1994, in veste di società pubblico-privata.
Un comprensorio esteso, per lo più collinare caratterizzato dalla presenza di pievi e borghi storici e dagli antichi castelli, un territorio che conserva ancora le tracce delle civiltà medievali riscontrabili anche nella tradizione enogastronomica e nella civiltà attuale.
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Terre verdiane
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Il Risorgimento e il melodramma sono le due tematiche che uniscono i momenti fondamentali della cultura e della storia dell’Ottocento della regione. E’ notizia nota che l’interesse di Verdi nel campo politico ha alimentato la sua passione per la musica e le musiche patriottiche, del Nabucco e nei Lombardi, hanno generato numerosi riscontri positivi tra il pubblico popolare ma anche numerose censure. Grazie al preziosissimo contributo di Verdi si è stabilito uno stretto rapporto tra il pubblico e il melodramma musicale a tal punto da far apparire i teatri nella storia risorgimentale.
Villanova
Villa Verdi
Il 1848 è la data dell’acquisto della villa, in seguito ampliata e ristrutturata dallo stesso Verdi che vi abitò con la seconda moglie, Giuseppina Strepponi. La villa è circoscritta da un lussuosissimo parco romantico, che fu progettato dal compositore, mentre gli interni presentano una grande varietà di cimeli di grande valore. Ad esclusione dei giorni trascorsi a Parigi ed i periodi trascorsi a Genova, Verdi abitò per tutta la vita in questa villa dal 1851, in tal modo riuscì ad unire le sue due più grandi passioni: la musica e l’agricoltura.
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