I castelli delle terre maltidiche

Castello di CarpinetiNegli anni tra il XI secolo e il XII secolo si fortificò un ingente sistema fortificato allo scopo di proteggere il feudo della Contessa Matilde, la nascita dei castelli risale agli anni in cui dominò la famiglia degli Attonidi, avi della Contessa, che riuscirono a rinforzare il fronte settentrionale dei possedimenti tra il Taro e il Reno. Oltre ad avere una funzione protettiva, queste strutture imponenti avevano lo scopo di trasmettere una forte autorità e potenza.

Si presume che i castelli non furono costruiti per intero, ma su preesistenti strutture, che si alternavano da ovest verso est su differenti quote altimetriche. Infatti, un esempio è Canossa posta su una linea difensiva intermedia o Bianello che, grazie proprio alla sua posizione che si affaccia sulla pianura, era in ottima posizione di attacco verso i nemici che provenivano da nord.

Molte furono le distruzioni e i danni subiti dai castelli negli anni a causa di insofferenze verso il dominio feudale o lotte tra le signorie. Oggi sono diventati palazzi e residenze civili, in ogni caso le terre maltidiche rievocano ancor oggi una forte attrazione turistica non indifferente.

 

Le pievi

Pieve di AlbineaNel territorio maltidico possiamo trovare, oltre ai castelli, anche numerose pievi a simboleggiare la dimensione religiosa. Oltre ad avere un ruolo prettamente religioso, le pievi fornivano anche assistenza religiosa, infatti furono edificate in posizioni strategiche sul territorio, molto spesso anche adiacenti ai castelli.

Le pievi rientravano nel sistema maltidico a tutti gli effetti, infatti è noto che la Contessa stessa ne fece costruire un numero non indifferente. Il sistema economico si basava solo ed esclusivamente sulle decime, donazioni dei fedeli rigidamente documentate, infatti sono stati ritrovati alcuni registri contabili del medioevo sui quali si trovano annotate le decime per ogni pieve.

Nonostante le numerose e ingenti modifiche ci sono pervenuti importanti elementi architettonici ancor oggi in ottimo stato. La struttura tipica era a pianta rettangolare a tre navate con un abside all’estremità. Da segnalare le decorazioni scultoree dei capitelli de delle fonti battesimali.


Le case torri

Una tipica struttura che potrete incontrare e ammirare nelle zone dell’Appennino emiliano, in particolare nella zona collinare, è la casa torre. Queste sono caratterizzate da una struttura slanciata che si estende verticalmente ancora presenti nei borghi antichi molto diffusi nelle terre maltidiche.

Carpineti Casa torreLe prime strutture sono riconducibili alla fine del medioevo, edificate a scopo difensivo. Vi si accede attraverso una scala retrattile che conduce alla porta d’ingresso sopraelevata. Gli scantinati erano utilizzati per il deposito di viveri e animali, mentre nel piano superiore era posta la residenza e nell’ultimo piano la colombaia, dove erano custoditi colombi e rondini.

Queste strutture si diffondono maggiormente negli anni compresi tra il Quattrocento e il Cinquecento, con una struttura a base quadrata, di forte imponenza anche grazie all’utilizzo della pietra nella costruzione e ad alcuni elementi decorativi.

Con il passare degli anni viene meno l’esigenza delle strutture di difesa, le case torri acquistano un significato meramente simbolico per le famiglie nobiliari che sviluppano le loro residenze attorno a queste costruzioni.