I mosaici

La storia dell'arte musiva e il ricco patrimonio di manufatti antichi e moderni sono fortemente collegati con la storia stessa dell'Emilia-Romagna, con le vicende di ampie porzioni del suo territorio, con l'impegno delle molteplici realtà che allo studio del mosaico, alla conservazione, alla trasmissione dei "saperi" tecnici di tale singolare linguaggio artistico dedicano attività e risorse umane e professionali.
Èstato creato un progetto di ricerca , con lo scopo di fornire una consapevolezza complessiva sul tema del mosaico in Emilia-Romagna, attraverso la raccolta e l'interpretazione di informazioni, dati, conoscenze inerenti le opere presenti nei musei del sistema regionale, i mosaicisti attivi in questo campo dell'artigianato artistico, i professionisti del restauro specializzati in interventi su opere musive, i soggetti (istituti, fondazioni, scuole) che operano a vario titolo in questo ambito.Mosaico Ravenna

Da un punto di vista storico-artistico risulta essere di notevole interesse la raccolta di mosaici romanici, provenienti dalla basilica di San Prospero, dalla chiesa di San Tomaso, da quella distrutta di San Giacomo Maggiore e dalla Cattedrale, conservati presso i Musei civici di Reggio Emilia.

Il primo allestimento della raccolta, realizzato fra il 1873 e il 1878, è dovuto a don Gaetano Chierici, membro della locale Deputazione di Storia Patria, e successivamente a Naborre Campanini, direttore dei musei fra il 1889 e il 1925, che completò l'allestimento dell'atrio completando così il progetto espositivo del suo predecessore.
Un ciclo produttivo di eccezionale consistenza e qualità, collocabile fra la fine del secolo XI e il terzo quarto del secolo XII, raffigurazioni tratte da episodi biblici, lotte allegoriche fra animali mostruosi e scene di vita quotidiana.