La via Francigena: mete e pellegrinaggi cristiani
Presentazione
Mete e pellegrinaggi cristiani
I luoghi di pellegrinaggio sono zone di remote sofferenze che con il tempo si sono trasformati in luoghi di culto, speranza e rinascita. Milioni di credenti dal nascere del cristianesimo in poi, hanno da sempre ricercato i luoghi in cui venivano, o sono, custodite le tombe dei santi, dei martiri e le zone che hanno fatto parte della loro vita nella speranza di ricevere conforto ed espiazione delle proprie colpe.
Questi luoghi nel tempo hanno acquistato sempre più importanza, trasformati addirittura come luoghi di fede, la gente che vi si recava chiedeva e cercava conforto, una conferma della propria fede o la speranza di previsioni future propizie, portando via addirittura immagini sacre o qualsiasi oggetto o segno presente sul posto. Il pellegrinaggio è quindi un viaggio di fede, si abbandonano i propri cari, la propria vita addentrandosi in un viaggio incerto guidato solo ed esclusivamente da un sentimento religioso, ma è anche motivo principale del viaggio stesso.
I cammini più remoti ed estremi, le mete più rischiose e difficili su misura per i più coraggiosi o per i peccatori erano:
- La tomba degli apostoli Pietro e Paolo: Roma.
- Il Santo Sepolcro: Gerusalemme.
- La tomba dell’apostolo Giacomo a Santiago di Galizia: il “Cammino della Spada” in difesa del cristianesimo minacciato dall’Islam., la “Rotta Iacopea”.
In questi luoghi i popoli di tutta l’Europa si sono incontrati da sempre pacificamente, mete che hanno suscitato per molti secoli unione e fratellanza. Mete ricche di storia, vicissitudini, di significato, su queste strade il romanico ha trovato i natali, la letteratura ha scoperto i suoi primi versi, le Chanson de geste e le Cantigas de Santa Maria hanno fatto nascere i loro eroi come il Santo Graal, Carlo Magno e i suoi paladini e Parsifal.
Il Pellegrinaggio Romeo
“…e viene a Roma, seguendo ‘l desìo, / per mirar la sembianza di Colui / ch’ancor lassù nel ciel vedere spera”.
Francesco Petrarca, Canzoniere XVI
Petrarca ci narra con questi versi il “desiderio di Dio” che guida e sostiene il cammino dei pellegrini, il poeta fa riferimento in particolare a chi si dirigeva verso Roma, unica e indistinguibile capitale della cristianità soprattutto dopo la caduta di Gerusalemme sotto i mussulmani nel VII sec. I fedeli si dirigevano in questo luogo di culto per onorare le tombe e i resti degli Apostoli, dei Martiri e dei Santi ma, sopra ogni cosa, la “Veronica”, la Vera Icona del Volto di Cristo, in passato conservata nella basilica Vaticana è una reliquia molto preziosa e molto simile alla Sindone.
In cambio del viaggio penitenziale i pellegrini avrebbero ottenuto in cambio il perdono. In sostanza andare in pellegrinaggio verso luoghi di culto sacri, entrare in contatto con le divinità tramite un percorso che aveva origine da segni concreti come ad esempio le basiliche degli Apostoli, le reliquie, la sacro Sindone, … si concludeva con la profonda speranza della riunione con Dio nell’Aldilà.
Assistenza e accoglienza
Il pellegrino, dunque, intraprendeva a conti fatti un viaggio vero e proprio con tutti i rischi che esso comporta, infatti, seppur religioso, era possibile incorrere in molti pericoli come, ad esempio, malviventi. Per far fronte a ciò le strade di pellegrinaggio erano tutelate da abbazie e monasteri, presidi militari e luoghi di cura e assistenza, gli hospitalia.
Quest’ultimi furono consolidati a partire dal XI secolo grazie agli ordini cluniacensi e altri ordini minori che divennero un vero e proprio distretto per la sicurezza e ospitalità, si ricordano i Cavalieri dei Altopascio. Il rischio del viaggio è confermato dai pellegrini romei e jacopei che facevano testamento prima di partire. Nonostante tutti questi rischi e pericoli il traffico sulle vie di pellegrinaggio era sempre più intenso a tal punto che stupisce ancor oggi.