Fiume Reno

Vacanza nella valle del Reno: da Bologna a Porretta Terme.

Accesso alla regione privilegiato dagli Etruschi verso la pianura padana, la valle del fiume Reno comprende un’aera estesa archeologica della città di Misa, vicino Marzabotto, uno delle mete turistiche più ambite. Durante il medioevo, la valle, fu l’accesso principale verso la regione Toscana, solo nell’Ottocento ci fu la realizzazione di una strada percorribile che divenne uno degli assi infrastrutturali più importanti di tutta la provincia, soprattutto per l’accesso favorito verso il noto e frequentato centro termale di Porretta Terme.

La strada, che acquisì nei secoli notevole importanza storica, nella prima parte attraversa la zona di Bologna-Casalecchio di Reno, fino a Sasso Marconi ritroviamo la presenza di numerose ville nobiliari e appartenenti alla borghesia bolognese. Nell’alta e media valle numerose sono le zone paesaggistiche di mirabile bellezza quali il parco naturalistico di Monte Sole, il Sasso di Glòsina e bellezze architettoniche come, ad esempio, la Rocchetta Mattei.
Uscendo da Bologna e percorrendo il porticato di via Saragozza, si prosegue sulla statale 64 da dove possiamo raggiungere Porretta. Da Casalecchio di Reno si risale il corso del fiume, sempre sulla sinistra, una volta superato Sasso Marconi ci ritroviamo a Marzabotto. Poco oltre Porretta Terme preceduta da Vergato e Riola.


Casalecchio di Reno

Produttivo centro industriale e artigianale, Casalecchio è situato in direzione dello sbocco del Reno nella pianura. La zona altomedievale si collocava nel luogo dove ora è posta la chiesa di S. Martino ricostruita recentemente, precisamente nel 1926, da Edoardo Collarini.

Casalecchio di Reno

Negli interni della chiesa ritroviamo opere risalenti ai secoli XVI-XVII come ad esempio la Madonna con le Ss. Agata e Lucia, i Misteri del Rosario e S.Martino Emilio Taruffi.

Adiacente alla chiesa, si trova una strada che porta al parco della Chiusa ultimi resti dell’esteso giardino di villa Sampieri Talon che si estendeva per 100 ettari lungo il corso del Reno. Stendhal lo paragonò, nel 1816, al Bois de Boulogne (parco posto al confine occidentale di XVI arrondissement di Parigi. Ogni anno, in questo parco, si svolge la famosa festa degli aquiloni nel mese di maggio e la festa dei cantastorie ad Agosto. La singolare struttura della chiusa del Reno fu realizzata nel 1191 assieme al canale di Reno per direzionare verso Bologna le acque necessarie per muovere gli opifici della città.

Pontecchio

RenoFrazione di Sasso Marconi, la cittadina si distingue per la presenza del mausoleo di Guglielmo Marconi, ai lati della struttura si trovano due scale che portano alla Villa Grifone, luogo in cui Marconi fece i primi esperimenti di radiotrasmissione, oggi la struttura ospita il Museo Marconi orientato in particolare alle origini e sviluppi della radiocomunicazione.

Oltre la Villa possiamo ammirare, sul lato sinistro, il complesso di Colle Ameno che oggi ospita ogni tipo di attività culturale. Risale agli inizi del XVIII secolo per volere di Filippo Ghisillieri, la struttura è composta da una villa patronale con oratorio, un borgo artigianale con tipografia e fabbrica di maioliche.

Sasso Marconi

Il borgo è celebre per l’associazione del celebre scienziato al Sasso di Glòsina, rupe formata di marne, roccia sedimentaria, e arenarie roccia sedimentaria fatta di granuli delle dimensioni simili alla sabbia. Villa MarconiIn passato fu un problematico ostacolo per il passaggio della strada, nell’epoca medievale in questa zone era posto il confine meridionale del contado bolognese. Si ovviò al problema solo nel 1829, anno in cui fu aperta una sorta di galleria di quasi 250m ai piedi della quale ora si trova la statale. Nello stesso periodo si ricavarono diverse grotte che furono utilizzate come abitazioni distrutte successivamente da un’improvvisa frana.

La città rappresenta ancor oggi un importate punto di collegamento verso la Toscana nel quale si riuniscono differenti vie principali: statale 64, autostrada A1 e la ferrovia. Tra le mura cittadine di interesse storico artistico sono l’oratorio di S. Apollonia, villa le Torrette, che richiama la struttura di un fortilizio con tre torri, mentre nella piazza principale possiamo ammirare la Parrocchia con Madonna con il Bambino e santi di Paolo Carracci.

Marzabotto

Suggestivo centro sviluppato principalmente in funzione della statale, Marzabotto è nota per l’incantevole città etrusca comunemente chiamata “Misa”, dal nome del luogo in cui è stata scoperta, Pian Misano. Marzabotto area archeologicaInoltre, è invitabile citare uno degli eventi storici più noti tra le tragedie italiane, il massacro di 1830 dei civili uccisi dai tedeschi con una rappresaglia durante la seconda guerra mondiale, precisamente tra il 20 settembre e il 2 ottobre 1944. In memoria di tutte le vittime del massacro è possibile visitare nella parrocchiale la cripta-ossario.

La separazione tra la collina, luogo in cui sorgeva l’acropoli, e la pianura, dove si estendeva il fulcro cittadino, è segnata dall’odierna statale. Grazie agli scavi iniziati nell’Ottocento per mano di Giovanni Gozzadini, Gaetano Chierici e Edoardo Brizio è stato possibile riportare alla luce uno dei più eccezionali insediamenti protostorici dell’Emilia Romagna. La struttura urbana, dell’area archeologica, è suddivisa in otto regioni e quattro strade principali che formano assieme alle vie secondarie la maglia urbana degli isolati. Tra i resti rinvenuti si è risalito all’identificazione di una fattoria romana, una fornace per laterizi, una fonderia. Qui vi è ospitato il Museo etrusco Pompeiano che riporta una notevole documentazione proveniente dagli scavi.