Turismo in pianura tra Parma e Piacenza
Un’area pianeggiante che rievoca la musica di Verdi, tracce dell’espressione romanica, la sofisticata cultura del rinascimento, lembo di terra compreso tra Parma e Piacenza ricordata anche nel film “Novecento” di Bernardo Bertolucci.
Autore: Chiara Sibona
Numerose sono le tracce del passato, il richiamo al medioevo lo ritroviamo nelle abbazie di Chiaravalle della Colomba e di Fontevivo, nel Duomo di Fidenza, nelle zone di Busseto segnate anche dalla musica verdiana, Cortemaggiore e nelle residenze signorili di Fontanellato e Soragna, mete turistiche di grandissimo interesse.
Partendo dalla statale 9, sulla via Emilia nei pressi dell’inserzione con l’autostrada A15 Parma-La Spezia. Proseguendo verso nord troveremo la provinciale per Fontanellato, Soragna e Busseto. Per raggiungere e visitare Cortemaggiore da Busseto dobbiamo percorrere un breve tratto di 36.9 km proseguendo su strade secondarie, mentre ritornando sulla via Emilia a Fiorenzuola possiamo raggiungere Fidenza al km 58.1. Soragna e Cortemaggiore distano pochi chilometri se si prende l’autostrada A1 ai caselli “Fiorenzuola” e “Fidenza-Salsomaggiore”.
Fontevivo e Fontanellato
Fontevivo è noto per la sua abbazia cistercense risalente al XII secolo dal monastero di Chiaravalle della Colomba. Particolarità della chiesa è nello stile della struttura fortemente romanico ad esclusione della facciata mentre nell’interno possiamo ritrovare una scultura in pietra dipinta della Madonna in trono col Bambino di incerta attribuzione, probabilmente dell’Antelami.
Il nome della città di Fontanellato deriva da un’abbondanza di acqua in una terra già molto fertile. Inizialmente fu sotto il potere dei Pallavicino, successivamente, nel 1378, passò sotto il dominio dei Sanvitale che adibirono il castello a residenza ufficiale, conservandone pieni poteri fino al 1948, anno in cui passò sotto la proprietà comunale. La città ha ottenuto la Bandiera Arancione del Touring Club per l’ottima corrispondenza qualitativa di turismo e ambiente.
La Rocca dei Sanvitale enfatizza l’aspetto di borgo medievale che il paese conserva ancor oggi, la struttura infatti rappresenta il fulcro cittadino. Presenta uno scenario stupendo accentuato dal profondo fossato riempito d’acqua tutt’oggi e circondato dalla splendida cornice delle case porticate. Un meraviglioso e significativo esempio di fusione tra fortificazione e palazzo signorile, nell’interno un cortile loggiato precede gli interni ricchi di opere d’arte e arredi risalenti al XVII e XVIII secolo.
Alcune sale, poste al pianterreno, sono adibite a Pinacoteca tra le quali ricordiamo bouoir di Paola Gonzaga che custodisce lunette che illustrano il mito di Diana e Atteone dalle Metamorfosi di Ovidio, la saletta di Diana e Atteone, la camera ottica dove, grazie ad un sistema di specchi è possibile vedere il riflesso della piazza del paese e l’oratorio.
Soragna
Il passato della cittadina è fortemente collegato alla storia della famiglia Meli Lupi che nel 1198 affermarono il loro potere in tali zone. I Lupi costruirono un fortilizio che divenne principale scena delle lotte tra guelfi e ghibellini.
Verso il XVI secolo la famiglia Lupi si unì alla famiglia Meli, infatti ancor oggi la Rocca è di proprietà di Diofebo Meli Lupi. A partire dal XVII secolo la Rocca, costituita fino ad allora da quattro torri angolari, venne trasformata in un sfarzosa dimora principesca.
Un ponte in muratura precede l’ingresso di epoca neoclassica che anticipa il cortile interno di forma quadrata e abbellito da statue, dal cortile si accede al Bocchirale lunga stanza che collega l’ingresso al giardino all’inglese. Numerose sono le stanze e le zone della Rocca che custodiscono opere d’arte a testimonianza del potere della famiglia Meli Lupi e numerosi arredi risalenti al XVII-XVIII secolo. Nella cittadina possiamo visitare anche la sinagoga e il Museo ebraico Fausto Levi situati in via Cavour.
Busseto
Ha conquistato la Bandiera Arancione per l’elevata qualità turistico – ambientale, Busseto è un antico fulcro agricolo della bassa parmense. Lo stato dei Pallavicino ebbe il predominio su queste terre a partire dal X secolo fino al 1587, periodo in cui passò sotto il potere farne siano. Viene considerata la patria del “cigno di Busseto”, Giuseppe Verdi, che nacque in queste zone, precisamente nella frazione Róncole.
La zona storica, circoscritta da mura, ha una forma quadrilatera irregolare con torrioni agli angoli oggi visibili. Il centro storico è attraversato per intero dalla strada principale, via Roma, orientata verso l’asse nord-sud. Molti sono gli edifici che si affacciano su questa via oltre a botteghe e palazzi storici in memoria di Verdi, oltre alla piazza che porta il suo nome.
Cortemaggiore
Nel dopoguerra l’AGIP ha installato imponenti strutture per lo sfruttamento della zona facendo diventare Cortemaggiore la capitale degli idrocarburi italiana. Nel 1480, per volontà di Gianlodovico Pallavicino, in queste terre fu riformata la corte carolingia. Fu rinnominata “Castrum Laurum”, realizzata per mano di Gilberto Manzi, sorge per il desiderio di fornire lo stato dei Pallavicino di una nuova capitale. Il perimetro rettangolare è suddiviso in sette ampie vie rettilinee e parallele intersecate da otto vie trasversali in modo da formare una struttura a scacchiera.
Al termine dello spazio occupato dai giardini pubblici vi sono i resti del Palazzo signorile e della Rocca. Piazza Grande è posta al centro della lunga via principale formata da via Roma e via Cavour, mentre proseguendo su via Roma sulla sinistra incontriamo la chiesa di San Giovanni.. Nella piazza possiamo ammirare la collegiata di S. Maria delle Grazie, una costruzione di stile tardo-gotico longobardo che presenta un campanile che risale al Cinquecento. N ella zone interne troviamo ingenti pilastri che suddividono le navate, inoltre, destra particolare interesse l’arca sepolcrale opera di Giandolovico Pallavicino, abbellita da una serie di tavole di Filippo Mazzola. Proseguendo su via Garibaldi sul lato destro della collegiata raggiungiamo il convento dei Francescani e la chiesa della SS. Annunziata.
Fidenza
Punto d’incontro tra Parma e Piacenza, Fidenza è posta sull’asse della Via Emilia. Ottaviano, nel 41 a.C., le diede la cittadinanza romana nominandola “Julia Fidentia” in onore del dio Fidio. Sulla pianta del centro storico della città si riconoscono i tratti della costruzione del circuito poligonale, iniziata nel 1575 da Ottaviano Farnese, caratterizzato da imponenti bastioni posti sui sette lati.
Se si vuole visitare Fidenza si può partire da piazza del Duomo, centro dell’antico borgo altomedievale, poi si prosegue lungo via Frate Gherardo arrivando fino a piazza Gioberti. Proseguiamo su via Bacchini ed arriviamo in piazza Giuseppe Verdi, luogo in cui è posto il teatro Girolamo Magnani, mentre la successiva piazza Garibaldi troviamo il Palazzo Comunale. In via Berettini possiamo visitare la chiesa di Santa Maria Annunziata, San Michele e della Vergine Madre, l’edificio delle Orsoline, nel quale è ospitato il del Museo del Risorgimento Luigi Musini e il Museo Paleontofilo, e il collegio dei Gesuiti.
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