Il percorso della via Francigena
I tratti più frequentati della via Francigena nella zona delle Alpi erano quelli del Monginevro e del Moncenisio, che confluivano nel nodo viario di Susa, sul versante italiano. Altri punti d’ingresso alla via erano il Grande e il Piccolo S. Bernardo, che sbocca nella parte italiana nella Valle d’Aosta. Uno dei valichi sicuramente più percorsi dai pellegrini era il Moncenisio, il cui accesso all’Italia è indicato dall’abbazia di Novalesa e dalla Sacra di S. Michele, che fu edificata nei dintorni del luogo presso cui Carlo Magno e il suo esercito aggirarono lo sbarramento dell’esercito del figlio di Desiderio Adelchi, ultimo re dei Longobardi ricordato dal grande poeta Alessandro Manzoni.
Tra le tappe più importanti ricordiamo Pavia, precedentemente indicata come capitale del regno Longobardo, Piacenza, che rappresentava un incrocio viario molto importante, Fidenza, un luogo di incontro tra i percorsi della pianura e il valico del Monte Bardone, mentre nella zona appenninica le città di Fornovo e Berceto, oltre l’Appennino la strada attraversava Pontremoli e Luni.
A causa del disfacimento del porto di Luni, altre città presero l’eredità della sfortunata località come Sarzana, Massa e Pietrasanta che, situate sulla via consolare Aurelia, da quel momento furono tappe fondamentali del percorso francigeno. Da questo punto viene ignorata la zona costiera, fonte di timore per eventuali attacchi dei pirati, mentre il tratto più frequentato fu Camaiore, Lucca, Altopascio, un raro esempio di luogo di assistenza per la sua encomiabile ospitalità nel periodo medievale.
Superato Altopascio, la via Francigena attraversava la Val d’Elsa e Siena, da questo punto si innesta la Cassia romana, che attraversa Acquapendente, Bolsena, Montefiascone, Viterbo, Capranica , Sutri , Monterosi. Arrivati a Storta, nelle vicinanze di Roma, i pellegrini lasciavano la Cassia per proseguire sull’antica via Triumphalis fino ad arrivare al Vaticano dal Monte Mario.
La Via Francigena la strada per eccellenza
Grazie ai traffici e alla presenza del pellegrinaggio, la via Francigena acquistò sempre più importanza come via di collegamento fondamentale tra il nord e il sud dell’Europa, ma anche come ottima occasione per un sano scambio culturale. Grazie a questa importanza internazionale, furono edificati monumenti e opere d’arte che impreziosirono i centri principali posti lungo la strada come ad esempio la cattedrale di Lucca, di Sarzana o quella di Fidenza, nelle quali si custodiscono reliquie molto preziose inerenti ai pellegrinaggi.
Un esempio è quella proveniente dal pretorio di Gerusalemme conservata nella Cripta della Cattedrale del Santo Sepolcro di Acquapendente o come il Volto Santo di Lucca. Inltre vennero edificati anche santuari e oratori in onore dei santi protettori del cammino, come Giacomo, Cristoforo, Michele, Donnino e Rocco.
Si narrano fantastici miracoli avvenuti sulla via Francigena, ad esempio quello di Bolsena, che riportò sulla retta via un sacerdote in pellegrinaggio a Roma. Nel 1994 il Consiglio d’Europa nominò la via Francigena “Itinerario Culturale Europeo” come accadde anche per il Cammino di Santiago.