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Monumenti, arte e sculture

Mangiare a Piacenza

È la porta dell’Emilia per chi arriva dal Piemonte dalla Lombardia e dalla Liguria, situata sulla riva destra del Po in una posizione strategica di città di frontiera. La città è serrata dalla rete ferroviaria e autostradale che forma un importante nodo creando una barriera dalla parte del Po. E’ una delle città da scoprire, ricca di arte, con un centro storico vasto, popolato da numerosi e autorevoli palazzi con particolari scenografici quali scaloni e raffinati serramenti in ferro battuto. Un tranquilla città di provincia di stampo lombardo accompagnata da aspetti piemontesi e liguri.

Un pò di storia...

Delta del PoLa sua posizione, da un punto di vista storico, coincide con l’avvistamento della catena appenninica, grazie alla navigazione di risalita lungo il fiume, possibile motivo di una fondazione. Il primo insediamento romano risale al 218 a.C. che fece di Placentia il punto di massimo controllo del guado per la Transpadana. Nel 187 a.C. è raggiunta dalla via Emilia e, successivamente, dalla via Postumia, punto di collegamento dell’alto Tirreno con l’alto Adriatico.
Dal periodo romano non sono sopravvissuti molti monumenti ma si riconosce la trama stradale a maglie ortogonale. Nel 546 viene saccheggiata dai Goti capeggiati da Totila, mentre durante la dominazione longobarda mostra primi segni di ripresa dovuti al commercio legato alla navigazione fluviale. Nel 1126 si va verso un’autonomia comunale avviata grazie ai poteri comitali ottenuti dai vescovi di Piacenza con durante il regno di Ottone III.

Numerosi sono i fattori che hanno determinato una crescita economica e demografica: traffici lungo il Po, insorgere di attività manifatturiere apertura di fiere e mercati e la nascita di iniziative bancarie che hanno favorito, inoltre, anche un’espansione urbana e l’innalzamento di due cinte murarie rispettivamente nel XII e XIII secolo. 

Pier Luigi Farnese ritratto di Tiziano

Questi sono i primi passi che hanno portato la città di Piacenza ad acquisire una posizione rilevante tra le grandi città europee come punto d’incontro internazionale di mercati e sede di attività bancarie, esercizio di rilievo per tutto il Duecento nei mercati stranieri.  

Non mancano contrasti tra le gradi famiglie di mercanti di parte guelfa e ghibellina che hanno sfogo nella signoria prematura di Alberto Scotti.

In seguito ad alcuni anni di dominazione francese passa sotto la protezione dello stato della Chiesa sotto il comando di Pier Luigi figlio di papa Paolo III Farnese, assieme a Piacenza. Grazie a tale sostegno acquista potere attraverso riconfigurazioni urbane (completamento delle mura, edificazione del castello nel settore occidentale l’apertura dello stradone Farnese e i primi passi per l’edificazione del Palazzo Ducale) che porteranno Piacenza a capitale del nuovo ducato. In seguito all’assassinio di Pier Luigi Farnese, la capitale si sposta a Parma e, trascurata dalla corte, in città riacquista potere l’aristocrazia tramite la realizzazione di sontuosi e maestosi palazzi.

Negli anni viene dedicata molta cura nell’edificazione di aspetti bellici che vedono l’aumentare di superfici occupate da fortificazioni, caserme e magazzini, in un primo momento sotto il controllo degli austriaci e in seguito utilizzate come guarnigione del nuovo Stato unitario. In seguito si assiste ad un blocco economico e demografico con pochi interventi rilevanti.