Monumenti, arte e sculture a Piacenza
La zona “antica” di Piacenza comprende la parte centrale del centro storico e la zona compresa nella perimetro della città romana e della prima espansione medievale. Le caratteristiche peculiari di tale zona si riscontrano nella maglia viaria ortogonale che ripercorre quasi fedelmente gli antichi isolati. Lo stile sette/ottocentesco presenta strade strette, aspetti stilistici omogenei con l’aggiunta di elementi moderni in largo Cesare Battisti, all’inizio di Corso Cavour e in piazza Cittadella. Da piazza dei Cavalli, il centro civico della città, si può raggiungere, percorrendo via XX settembre, piazza del Duomo e, tramite via Chiapponi, la basilica di S.Antonio, una delle più antiche installazione religiose sorti poco fuori del perimetro romano. Da via S.Antonio e via Garibaldi si raggiunge piazza del Borgo; da qui seguono le due vie rettilinee di S.Eufemia e S.Sisto fino a giungere al complesso di S.Sisto. Rientrando in via del Borghetto, procedendo per via Cittadella, si raggiunge palazzo Farnese.
Piazza dei Cavalli
Edifici di epoche differenti caratterizzano piazza dei Cavalli terminata nel XII secolo. Il nome della piazza deriva delle statue equestri dei Farnesi, Ranuccio I e il padre Alessandro, creati da Francesco Mochi e posti su piedistalli adorni di bassorilievi. L’elemento che domina maggiormente la piazza è il Gotico, palazzo pubblico edificato a partire dal 1281, oggi utilizzato per esposizioni e conferenze . In secondo piano si nota il Palazzo dei Mercanti, ora sede del Comune; mentre di fronte la neoclassica fabbrica del palazzo del Governatore ad opera di Lotario Tomba, mentre, sul alto orientale, si affaccia la chiesa di S.Francesco.
S.Francesco
Del 1278, la chiesa gotica di S.Francesco presenta una facciata a campana adornata da pilastri e sormontata da pinnacoli. Da sottolineare il portale a strombo che mostra lo stimmate di S.Francesco del XV secolo. Nell’interno possiamo notare le tre navate divise da altrettante arcate sostenute da pilastri cilindrici. All’interno della 4° cappella troviamo “Deposizione” gruppo in stucco attribuito a Domenico Reti.
Duomo
Un’architettura molto complessa edificata tra il 1122 e il 1233 con elementi gotici su una struttura romanica. La facciata tripartita da pilastri è in marmo veronese e arenaria; un rosone trecentesco decora il campo centrale affiancato lateralmente da loggette cieche. I portali sono sormontati da protiri a loggia sorretti da leoni e telamoni riccamente decorati da sculture create da maestranze locali influenzate da Wiligelmo e da Nicolò. Nell’interno, in alcuni pilastri sono incise formelle che raffigurano le arti e i mestieri, mentre al vertice degli archi si vedono figure a rilievo di santi e profeti. All’incrocio con il braccio trasversale si erge il tiburio ottagonale che presenta parti della cupola decorati da affreschi del Morazzone e terminati dal Guernicio, autore delle Sibille nelle lunette sottostanti. Nelle vette della volta che sovrasta il presbiterio troviamo “Incoronazione della Vergine” di Camillo Procaccini, cori di angeli e Limbo di Ludovico Carracci, nel catino “Assunzione della Vergine” di Camillo Procaccini.
S.Antonio
Di forme insolite, la basilica è stata terminata nel IV secolo e rimasta cattedrale fino allì850, in seguito venne riedificata nella prima metà del XI secolo, più volte rivista e restaurata. La sua particolarità la riscontriamo nelle forme e linee particolari: il transetto anteriore è sormontato da una torre ottagonale a tre ordini di bifore, il braccio sinistro è preceduto da un alto e slanciato pronao gotico, detto Paradiso realizzato da Pietro Vago. Lo stile neogotico lo ritroviamo negli interni a tre navate che rivelano tracce della struttura originaria. Sul terzo altare posto sulla destra traviamo “Crocifissione”, un gruppo ligneo pregevole quattrocentesco.
S.Sisto
Da un progetto di Alessio Tramello, questo insediamento benedettino che risale al IX secolo, la chiesa è stata totalmente ricostruita e risente delle innovazioni portate da Bramante e Biagio Rossetti. L’accesso al cortile triportico è data da un massiccio portale seicentesco in stile rustico. L’interno si apre con un transetto che permette di visualizzare le tre navate, le laterali con cupolette, la mediana con volta a botte. Alle estremità del transetto si trovano due piccoli tempi a croce greca adornati da nicchie e da cinque cupolette. L’intero ambiente è abbellito da affreschi e decorazioni raffinate. Da sottolineare il coro ligneo con preziosi intagli e intarsi posto nel presbiterio, mentre sul fondo una copia sostituisce la celebre Madonna Sistina di Raffaello.
Palazzo Farnese
Del tutto fuori scala e isolata dal contesto urbano circostante, la costruzione di Palazzo Farnese è stata iniziata nel 1559 da Ottaviano Farnese sul progetto di Francesco Paciotto che passò il testimone a Jacopo Barozzi, architetto ufficiale di casa Farnese. I lavori furono interrotti per l’interesse manifestato in quegli anni dai duchi di Parma. L’edificio di caratterizza da tre frontali in laterizio adornati da cornici in pietra che alternano tre ordini di finestre e di fornici quadrati. Nella corte interna si innalza il loggiato a due ordini mentre al primo piano si apre la cappella ducale architettura a pianta ottagonale di Bernardino Panizzari. Inglobata al palazzo è la parte superstite della Cittadella viscontea con torrioni angolari cilindrici e un portico a loggiato.