Visitare Forlì
Duomo
Di epoca medievale, nel corso dei secoli subisce notevoli modifiche fino alla quasi totale ricostruzione ad opera di Giulio Zambianchi nel 1841. Interno cupo di stile neoclassico, nella navata destra risiede la vasta cappella della Madonna della Ferita in posizione obliqua dato che anticamente era separata dal corpo della chiesa. La cappella del Fuoco è posta invece nella navata sinistra eretta per venerare un’immagine xilografica. La cappella è a pianta centrale e rivela la trasfigurazione della cupola trasfigurata dall’affresco dell’Assunzione di Carlo Cignani.
San Mercuriale
Caratterizzato dall’imponente e longilineo campanile, è il monumento cardine della città. Fu consacrata dal primo vescovo di Forlì e sorge su un antico luogo di culto dedicato a Santo Stefano. Il tempio venne restaurato in due momenti differenti nel Novecento in seguito a numerosi restauri a partire dal XVI sec. Sulla facciata di notevole interesse è l’altorilievo “Sogno e adorazione dei Magi”attribuito all’autore delle formelle dei Mesi del Duomo di Ferrara. All’interno è custodito il sepolcro di Barbara Manfredi opere di Francesco di Simone Ferrucci, mentre in una nicchia possiamo ammirare al “Madonna col Bambino fra i Ss. Giovanni evangelista e Caterina”. La cappella del Sacramento è posta alla testata della navata sinistra che custodisce vari dipinti tra cui Crocifisso e Santi di Marco Palmezano. Mentre, a destra della chiesa, troviamo il chiostro cinquecentesco dell’antico monastero benedettino – vallombrosano.
Palazzo del Merenda
Iniziato nel 1720, il suo nome deriva dall’architetto che lo progettò, mentre nel 1778 venne edificato lo scalone monumentale da Raimondo Compagnini.Inizialmente fu adibito ad ospedale mentre nel 1922 divenne la sede della biblioteca e dei musei comunali. Attualmente è sede della Biblioteca Aurelio Saffi che conserva oltre 500 000 volumi. La raccolta dei libri giuridici risale al 1720 progressivamente arricchita con i fondi delle congregazioni religiose con numerose donazioni. Di particolare importanza fu la donazione di oltre 53 000 volumi da parte di Carlo Piancastelli rinnominata Biblioteca Romagnola. Tra il 1838 e il 1846 si formò il primo nucleo della Pinacoteca che nel corso dei secoli si accrebbe con lasciti e donazioni. Il palazzo è anche sede dell’Armeria Albicini che custodisce la collezione di armi di Raffaello Albicini, donate all’inizio del XX secolo dal figlio Livio che conta un totale di 570 pezzi. Infine troviamo il Museo etnografico Benedetto Pergoli che risale agli inizi degli anni 20 del ‘900 che ospita interessanti ricostruzioni ambientali.
Al santuario di Fornò
Uscendo dalla città e proseguendo sulla statale 67 per 5.6 km, nei pressi del casello dell’autostrada A14, si trova la pieve di S. Maria in Acquedotto. Proseguendo per 1 km verso sud si raggiunge la provinciale 254 R per Cervia, che si segue sino a Carpinello, proseguendo 2 km verso destra si arriva al santuario di S. Maria delle grazie. Il santuario venne fondato da Pietro Bianco da Durazzo e venne ricostruito nel 1500. Attribuito a Pace di Maso del Bombace, presenta una struttura circolare con un fregio di coronamento in cotto. All’interno possiamo ammirare il sarcofago di Pietro Bianco ed edicola della Trinità attribuito ad Agostino di Duccio.
Piazza Aurelio Saffi
Durante il periodo fascista furono effettuati degli interventi, particolarmente ingenti, di sostituzione sui lati nord-est e sud-est che conferiscono una aspetto moderno alla piazza, oggi centro della vita cittadina. Il palazzo del Municipio, posto lungo il lato nord-ovest della piazza, è un edificio di origine medievale che ha subito, nel corso dei secoli, numerosi rifacimenti. Alle spalle del palazzo, è visibile la torre civica, crollata in seguito ad episodi bellici e ricostruita sullo schema originario, Il Palazzo del Podestà è situato sula lato sud-ovest, le sue caratteristiche più rilevanti si ritrovano sulle decorazioni poste sulle arcate del portico, terrecotte lavorate. Adiacente è il palazzo Albertini risalente alla fine del Quattrocento, mentre nell’angolo con corso della Repubblica troviamo la chiesa del Suffragio che presenta una pianta ellittica di origine berniniana.