Visitare Ravenna
Piazza del popolo
Durante la dominazione veneziana nel XV sec. venne edificata la piazza collocata tra l’”oppidum” romano e l’espansione imperiale. Nella piazza di possono ammirare due statue dei patroni S. Apollinare e S. Vitale che sormontano le due colonne poste sui gradoni circolari ricordano la piazza S. Marco di Venezia. Il Palazzo Comunale è posto sul lato occidentale della piazza, di epoca quattrocentesca, fu ricostruito in due momenti differenti nel 1681 e nel 1858. Sul lato meridionale è invece posto il Palazzetto veneziano di notevole interesse per i restauri novecenteschi e i capitelli risalenti al VI sec. Poco oltre è posto il palazzo del Governo del XVIII, oggi sede della Prefettura. Mentre, sul lato orientale, troviamo il palazzo dell’Orologio pubblico e nell’angolo la chiesa della Madonna del Suffragio e il palazzo dei Rasponi.
Basilica di San Vitale
Attraverso l’ingresso, seguito da un’ampia scalinata, si raggiunge l’ingresso della Basilica costituita dall’antico nartece che anticamente si affacciava nel quadriportico ormai scomparso. A testimonianza celebrativa dell’antico potere imperiale è il tempio a pianta centrale. La basilica è strutturalmente composta da due corpi a forma ottagonale concentrici dai quali sporge il nartece e l’abside. La divisione interna degli spazi e la distribuzione della luce data dalle finestre in alabastro crea suggestione e incanto. Tra le sculture di notevole interesse è l’altare con mensa d’alabastro, il Trono di Nettuno e il sarcofago d’Isacio, composti nel Cinquecento con marmo antico. Nella zona del presbiterio da notare i celebri mosaici sui quali sono riportate scene di naturalismo e realismo e tipiche raffigurazioni dell’epoca bizantina.
Mausoleo di Galla Placida
Il nome deriva dalla figlia di Teodosio che fece costruire il mausoleo tra il 425 e il 450. Ridotta in altezza a causa di fenomeni di interrimento, presenta una semplice struttura a croce. L’interno è impreziosito da un notevole rivestimento in mosaico che si estende su tutta la parete superiore e prosegue verso l’alto incurvandosi nella cupola semisferica creando un effetto insolito di profondità. Altri particolari sono otto figure di apostoli nel tamburo, nelle volte motivi floreali stilizzati, la scena del Buon Pastore nella lunetta d’ingresso, S. Lorenzo davanti alla graticola e nelle lunette laterali due coppie di carvi alla fonte.
Museo nazionale
Nell’ex monastero benedetti nodi S. Vitale, che si collega alla basilica, ha ora sede il Museo nazionale. Agli inizi del Settecento Pietro Canneti organizzò il primo nucleo di opere a carattere archeologico e di arti applicate che in seguito fu accresciuto dai reperti provenienti dagli scavi nel territorio della provincia di Ravenna. Nel refettorio sono esposti notevoli affreschi del Trecento provenienti dell’ex Chiesa di S. Chiara in Ravenna. Nel quadriportico della Chiesa di San Vitale, nel secondo chiostro, si trovano lapidi di tipologia eterogenea tra cui raffinati capitelli e il sarcofago detto della Traditio Legis. I reperti di epoca romana sono visibili nel primo chiostro, tra i quali possiamo ritrovare stele e iscrizioni funerarie e altri frammenti. Un secondo scalone è posto tra i due chiostri che fa da ingresso al piano superiore nel quale è custodita la Collezione di Bronzetti e Placchette con parti medievali e rinascimentali. Possiamo anche ritrovare in alcune sale materiali preistorici e oggetti del periodo romano provenienti dagli scavi di Classe.
Domus dei Tappeti di Pietra
Uno dei siti archeologici più importanti rinvenuti in Italia, ha acquisito maggior fama ed importanza anche grazie alla scoperta del 1993 che ha permesso di ampliare le conoscenze dell’arte bizantina a Ravenna. Un palazzo signorile, unica struttura privata rinvenuta nella città di Ravenna, è stato possibile ricostruire la planimetria per intero. Sono state identificate numerose fasi costruttive che vanno dal IV-II secolo a.C. al XVI. Particolarmente interessante è lo scavo che ha portato alla luce un momento della vita cittadina del VI sec. al quale si accede da via Barbiani scendendo per tre metri sotto l’attuale livello stradale. Dall’aula della chiesetta di S. Eufemia si prosegue verso la sacrestia dove è conservato il pozzo che utilizzato come fonte battesimale dal vescovo della città. Una piccola scala scende nella Domus. Seguendo il percorso del perimetro delle antiche pareti è possibile osservare tutti gli ambienti della casa e ammirare i mosaici pavimentali. In particolare è da sottolineare il mosaico posto nella stanza numero 10 “Danza dei geni delle stagioni”, inusuale raffigurazione delle stagioni che ballano in circolo al suono della siringa.
Battistero Neoniano
Sul fianco sinistro del Duomo, è anche detto degli Ortodossi, eretto dal vescovo Orso verso i primi anni del V secolo e completato dal vescovo Nerone sempre nello stesso secolo. Prisma ottagonale con quattro absidi sporgenti presenta discontinuità dall’esterno semplicemente in laterizi all’interno ampliato da una effetto creato dal movimento dei due ordini di arcate e dai giochi di intensità cromatica del manto decorativo. Nella parte centrale della struttura è posta la vasca battesimale mentre tra le finestre figure di profeti decorano le volte.