Cosa visitare a Bologna


Fontana del Nettuno

Fontana del Nettuno BolognaLa celebre statua bronzea che raffigura il dio in atto di placare le onde, detta “il Gigante”, è opera del Gianbologna, realizzata tra il 1563-66. Poggia su una base architettonica disegnata da Tommaso Laureti; sempre del Giambologna sono le figure dei quattro putti con delfini e delle quattro sirene. L’omonima piazza venne aperta nel 1564 come una naturale spazio di transito e di accesso al grande foro civico costruito da piazza Maggiore, piazza dei bolognesi.

 

Piazza Maggiore

Piazza Maggiore BolognaDa sempre è sede di importanti avvenimenti a carattere civile, religioso e ludico; fino al 1877 fu anche luogo di mercato. Vi si affacciano, oltre al palazzo del Podestà, al Palazzo comunale e alla basilica di S. Petronio, a sud ovest il Palazzo dei Notai, del tardo Trecento, e a est il palazzo dei Banchi. L’avvio dei lavori per la definizione di piazza Maggiore quale nuovo spazio di collocazione del governo cittadino fu soprattutto un atto di orgoglio, conseguente al consolidamento delle istituzioni comunali e alla rivolta contro l’autorità imperiale. Sotto le volte dell’incrocio coperto ci sono le quattro statue dei santi protettori della città, terrecotte di Alfonso Lombardi, oggi sede permanente di esposizioni, congressi, manifestazioni e convegni.

Palazzo comunale

Noto anche come palazzo d’Accursio, è un edificio a pianta quadrangolare, quasi un palazzo – città, formatosi per successivi interventi e accorpamenti. Il nucleo originario lo si distingue nel corpo porticato sormontato dalla torre. Il resto è modellato dalle opere difensive del 1365 che, su tre lati, gli conferiscono l’aspetto di un fortilizio.
 

Palazzo del Podestà

Palazzo del PodestàForma un unico isolato con il retrostante palazzo di Re Enzo, imperniato sull’incrocio di due percorsi coperti. Del nucleo più antico rimane la torre dell’Arengo che è munita di una grande campana detta il Campanazzo che suona in occasione di avvenimenti cittadini di rilievo. Il palazzo di Re Enzo deve il nome al figlio di Federico II che, catturato nella battaglia di Fossalta, vi fu recluso fino alla morte. L’attuale fisionomia del palazzo è frutto di un radicale intervento stilistica montato dalla torre. Il resto è modellato dalle opere difensive del 1365 che, su tre lati, gli conferiscono l’aspetto di un fortilizio. Con l’intento di esaltare la vocazione di “Palazzo di città”, è stato liberato dagli uffici comunali per assumere il carattere di struttura culturale a disposizione dei cittadini.

S.Petronio

Bologna San PetronioL’imponente basilica domina la piazza da una piattaforma che ne accentua la mole e l’immagine simbolica. Dedicata al vescovo patrono, è la chiesa che sancisce gli ideali d’indipendenza della città; la decisione di intraprendere la costruzione fu presa infatti dall’autorità civile nel XIV sec. L a costruzione dell’edificio, progettato da Antonio di Vincenzo, iniziò nel 1390 e si potè dire conclusa solo alla metà del XVII sec. Sotto il paramento della facciata incompiuta risalta il rivestimento in pietra d’Istria e marmo rosso di Verona. Dei tre portali emerge il meridiano per le possenti sculture di Jacopo della Quercia.
 

Il museo di S.Petronio

Disposto in due ambienti con ingresso sul fondo della navata sinistra, raccoglie numerosi disegni e progetti per la facciata della basilica; gli strumenti usati da Gian Domenico Cassini per tracciare la meridiana della chiesa, bassorilievi cinquecenteschi; il modello della basilica, a croce latina, del 1515; paramenti e arredi dal XVI al XVIII sec.; preziosi corali miniati dei sec. XV-XVI.
 

Museo civico archeologico

Museo civico archeologicoIn via dell’Archiginnasio, che procede lungo il fianco sinistro di S. Petronio, si trova sul lato opposto il portico del Pavaglione frequentatissimo paesaggio cittadino. Il museo è una delle istituzioni più prestigiose di Bologna, che ha sede nell’ex ospedale di S. Maria della Morte, edificio quattrocentesco riformato da Antonio Morandi. Fondato nel 1881 con la fusione di raccolte civiche e collezioni universitarie, si articola in diverse sezioni ed è di eccezionale interesse per il pregio e la vastità del suo patrimonio. La sezione preistorica presenta numerosi oggetti dal Paleolitico all’età del Bronzo, di prevalente provenienza bolognese. Le raccolte che documentano la cultura villanoviana sono costituite dalla serie di suppellettili provenienti da corredi funerari. Nella sezione delle Antichità etrusco-italiche sono di particolare interesse gli specchi incisi, mentre nella sezione greca emerge tra le sculture la testa Palagi, replica di marmo dell’Athena Lemnia di Fidia. La sezione romana presenta un’interessante serie di oggetti di uso quotidiano, una raccolta di vetri e alcuni bronzetti; inoltre il ricchissimo lapidario, disposto nell’atrio e nel cortile, con stele funerarie figurate, numerosi miliari.